“Zoom out” e “Salva in bozza”: come due intuizioni hanno cambiato il modo di Micaela nell’affrontare il lavoro (e la vita)

 

Intervista… “Zoom out” e “Salva in bozza”: come due intuizioni hanno cambiato il modo di Micaela nell’affrontare il lavoro (e la vita)

 

Micaela Rista
Key Accounts Manager South Europe @Brenntag Essentials EMEA

 

  1. Quale desiderio, sfida o intuizione ti ha portato a iniziare questo percorso?

Ho potuto accedere all’iniziativa grazie ad un programma creato in azienda. Inizialmente ero molto scettica sull’utilità, forse perché a me sconosciuta e per il quale non avevo ricevuto sufficienti dettagli.

Successivamente, a seguito cambio di mansione in azienda, ho potuto mettere in pratica ed approfondire molti aspetti che professionalmente avevo spesso sottovalutato.

Quindi, posso dividere la mia esperienza di coaching in due sezioni, la prima ed iniziale è arrivata in maniera inaspettata, la seconda invece è stata ricercata in quanto ne ho sentito la forte esigenza al fine di crescere professionalmente.

 

  1. Quali benefici concreti hai osservato nel tuo lavoro e/o nel tuo team o contesto?

La prima esperienza di coaching mi ha aiutata a risollevarmi da un periodo critico a livello personale, ho riacquisito sicurezza nelle mie capacità, mi ha aiutata ad essere più pragmatica, incisiva ed a capire quali fossero i miei punti deboli e di forza, ho potuto così re-impostare i miei goals.

La seconda occasione, dove proattivamente ho contattato il mio coach, Sonia, ho iniziato il percorso avendo chiari i miei obiettivi, i benefici maggiori li ho riscontrati a livello professionale, grazie a questa seconda esperienza ho imparato a muovermi in modo più sicuro creando e consolidando rapporti con partner interni ed esterni all’azienda.

 

  1. Qual è stata la consapevolezza di maggior impatto che hai acquisito?

Anche qui separo l’esperienza in due fasi e la riassumo con due semplicissime regole che ora spesso condivido con amici e colleghi.

La prima: “Zoom out” come detto, stavo vivendo un periodo personalmente molto difficile, il suggerimento di togliere il focus dalla situazione che mi causava dolore ed allontanarmi da essa, mi ha aiutato moltissimo a ricominciare a guardare avanti ai miei passi.

La seconda: “salva in bozza” mai agire d’impulso, rivedere e rileggere/ridefinire i propri Statement, questo mi aiuta ad essere meno emotiva, più incisiva ed a farmi più domande, riesco ad essere più obiettiva.

 

  1. Cosa diresti oggi a qualcuno che sta per iniziare un percorso di coaching?

Suggerirei di essere completamente aperto, di non crearsi aspettative e di affrontare le proprie difficoltà/debolezze nel modo più naturale possibile.

Solo quando riconosci, definisci ed affronti il problema puoi avvicinarti alla soluzione.

 

  1. Quale ostacolo credevi insormontabile all’inizio, e come lo hai superato?

Essendo una persona piuttosto riservata facevo inizialmente fatica ad esprimere in modo aperto le mie opinioni e raccontare le situazioni vissute. Quando ho però iniziato a togliere il freno i benefici sono arrivati in pochissimo tempo.

 

  1. Cosa ha reso questo percorso diverso da altre esperienze di formazione, mentoring o coaching?

Non ho avuto la fortuna di partecipare a molte attività di mentoring/coaching prima di questa di conseguenza non ho molti termini di paragone, ma credo che riuscire ad instaurare un rapporto di completa fiducia e rispetto con il Coach abbia un impatto molto alto sulla riuscita del percorso.

 

  1. Se dovessi riassumere la tua esperienza in una frase, quale sarebbe?

Per me è stato come vedere crescere la mia persona (Personalità/Autostima) da un obiettivo esterno, sono riuscita a mettere il focus su me stessa ed i miei obiettivi senza sentirmi più “schiava” di preconcetti.

 

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